Un alieno in Consiglio Comunale

Da quando ho deciso di dare il mio contributo civile nelle fila dei Verdi la mia bambina più piccola, che compie ora sei anni, ha iniziato a chiamarmi alieno: “Sei anche tu un alieno?” mi ha chiesto una sera, e l’equazione verde=alieno mi ha fatta ridere di cuore, sentendola subito in qualche parte autentica. Vero è che mi fa ridere anche mio suocero quando mi dice “Ciao Incredibile Hulk” …ma sono altri i miei riferimenti!

Un po’ alieno mi piace sentirmi: mi fa pensare a certi esperimenti di sociologia in cui ci si immaginava di osservare la realtà di tutti i giorni attraverso gli occhi di un marziano. Essere nuovi di una realtà aiuta a vedere cose che chi vi è immerso da tempo fatica a scorgere, annebbiato dalla consuetudine. Avete presente? Come quando si torna a casa dopo un lungo periodo di assenza, o come quando si parla con una persona appena conosciuta con un’intimità diversa da quella abituale con i familiari.

Quando è sera di Consiglio comunale, la mia impressione è di prendere l’astronave e di atterrare sul mio banco, in centro e in fondo alla sala (ottima postazione per l’osservazione!). Fisicamente, siamo in due Verdi, ma ho la sensazione di essere sbarcati in tanti: sento attorno a me le persone che ci hanno votato, quelle che mi fermano per strada o che mi contattano per farmi delle domande, e mi sento meno sola.

L’alieno in me si è impegnato a comprendere: ha letto, ha studiato leggi e Messaggi, ha navigato nel cyberspazio, ha fermato chi gli capitava sotto tiro per porre domande e altre domande le è andate a fare. L’alieno ha capito che molto è ancora oscuro, ma che non è l’unico a non comprendere molte cose. La realtà muta in fretta e, ad esempio, neppure a Bellinzona hanno risposte definitive su dove i parrucchieri debbano gettare la carta stagnola che usano per fare le tinture. Ha capito che la realtà è complessa, e che servono linee guida per decifrarla (un corso di filosofia ad uso di municipali e consiglieri comunali sarebbe forse una buona proposta!). Soprattutto, l’alieno ha compreso che serve una visione d’insieme per governare una realtà, piccola o grande che sia. Sul suo pianeta, è abituato a decidere e ad agire seguendo principi e regole semplici, e ha capito che non sempre è semplice tener conto di principi diversi, di una pluralità di interessi in gioco e di modi di leggere la vita differenti. E ha capito che la pazienza è una dote che va sviluppata nel vivere civile, che i tempi sono lunghi anche per fare cose semplici come spedire un documento via mail piuttosto che su carta o per piantare qualche albero e che ci sono mille fattori da considerare.

L’alieno ha visto che in Consiglio comunale la realtà è estremamente ritualizzata, con regole non scritte che si assorbono per osmosi, ha incontrato una maggioranza di persone educate e gentili e, essendo di buon carattere, parte dal presupposto che ognuno faccia il proprio meglio, e ha visto persone che lavorano per il bene comune con molto senso del dovere sacrificando molto tempo libero con nessun tornaconto personale diretto-se non il piacere di sentirsi attivi e utili alla collettività per qualche anno di buona salute.

Durante l’ultima seduta di Consiglio comunale all’alieno è venuta una gran sete guardando per ore le bottigliette verdi di San Pellegrino, e alla pausa è andato in bagno a fare una cosa semplice e coerente con le sue idee: bersi una fresca sorsata di acqua del rubinetto!