Piano d’azione per il rafforzamento della formazione professionale nel settore sociosanitario (PRO SAN 2021-2024)

In merito al messaggio in oggetto (Messaggio del 9 giugno 2021 n. 8009 –  Rapporto del 3 febbraio 2022 n. 8009), ecco il mio intervento in Gran Consiglio nella sessione del 21 febbraio 2022.

Grazie al miglioramento delle condizioni di vita e ai progressi della medicina, l’aspettativa di vita in Svizzera è in costante aumento. L’aspetto critico di questo sviluppo generalmente positivo è un forte aumento del numero di persone bisognose di cure. In Svizzera abbiamo una grave carenza di infermieri qualificati. Diecimila posizioni infermieristiche sono attualmente vacanti e saranno necessari 70.000 infermiere e infermieri aggiuntivi entro il 2029.

La carenza di infermieri – la pandemia lo ha dimostrato inesorabilmente – è un problema anche per la qualità delle cure e per la sicurezza dei pazienti.

Un motivo importante per la carenza di infermieri qualificati è la carenza di formazione: dal 2014, solo il 56% del fabbisogno annuo del personale infermieristico viene coperto.
Gli sforzi in favore di formazione in Svizzera devono essere aumentati in modo significativo in modo che il numero di interessati di apprendere questa professione aumenti rapidamente.

Finché quasi la metà del personale infermieristico formato continua a lasciare la professione durante la propria vita lavorativa, non è sufficiente investire esclusivamente nella formazione. Un terzo di coloro che abbandonano la professione ha meno di 35 anni. Per rendere più attraenti le condizioni quadro per le professioni assistenziali – e quindi per ridurre il numero di persone che lasciano la professione – le condizioni di lavoro, i salari e l’equilibrio tra lavoro e vita privata devono essere notevolmente migliorati.  Investire nella formazione infermieristica è inutile se gli infermieri formati lasciano presto la professione. Ecco perché anche le condizioni di lavoro, i salari e il personale negli ospedali, nelle case di cura e nel settore ambulatoriale devono essere migliorati.

Fatte queste considerazioni, i Verdi portano il loro assenso al rapporto commissionale di Laura Riget.