Credito Villa Argentina

Il mio intervento al Consiglio comunale del 20 settembre 2021.

Ho molti ricordi legati al parco di Villa Argentina, ricordi personali legati alla mia vita privata e familiare, e ricordi più pubblici e politici: anni di riunioni con il comitato per il parco, anni di discussioni e di impegno. Il desiderio di veder ampliato il parco di Villa Argentina è stato espresso più volte: con la nostra petizione del 2009 che ha raccolto 2.870 firme, e poi con la mozione dello stesso anno «Ricostruiamo il parco di Villa Argentina», firmata da Rossano Bervini, da Samuele Cavadini, dalla sottoscritta, da Massimiliano Robbiani e da Marco Romano, accolta dal Consiglio comunale e che ha portato alla variante pianificatoria necessaria per istituire un vincolo d’uso pubblico al terreno.

E potrei continuare a lungo con gli atti e le discussioni a livello comunale e nelle commissioni del Gran consiglio.

Una città va vissuta con tutti e cinque i sensi, e se penso ai miei passaggi nel parco mi tornano automaticamente alla mente ricordi olfattivi, con il profumo della terra dopo la pioggia di novembre, o quello dell’erba appena tagliata in certe mattine di primavera. Mi tornano alla mente il frinire dei grilli, il canto degli uccelli e il lento brucare delle pecore, suoni molto diversi da quelli che mi invadono se scelgo di passare ad esempio da via Turconi o su altre strade della nostra Città. Un parco rende differente la vita cittadina, consente una boccata di ossigeno e di pace anche in pieno centro, in una pausa pranzo o in un ritaglio di tempo tra un’occupazione e un’altra. Una città senza un parco è una città monca, difettosa, cieca alle esigenze umane dei suoi abitanti. Un parco, e più in generale la presenza benefica della natura in ogni sua forma arborea, rende vivibile una città. Ci aiuta ad incontrarci (difatti l’Alternativa usa riunirsi all’interno del parco, sedendosi sull’erba in cerchio, la forma più semplice per incontrarsi!), ma anche a stare da soli con i nostri pensieri. Ci aiuta a rinfrescarci d’estate, e ad accorgerci del passaggio delle stagioni. La ricchezza di una persona si misura nella capacità di donare, e io spero che in futuro ci saranno anche a Mendrisio persone facoltose che decideranno d lasciare i propri giardini privati all’ente pubblico per renderli fruibili alle future generazioni. Non è questo il caso di questo nostro parco, per il quale alla collettività è chiesto un costo notevole, ma che siamo disposti a spendere.

Villa Argentina ormai è il parco di Mendrisio, il suo giardino e il suo biglietto da visita. Ne siamo fieri, da tanti anni la desideriamo ancora più estesa, resa alla sua bellezza originale ma nel contempo fruibile a tutte e tutti: non un bene museale, bensì un parco in movimento, dove sia possibile vivere, incontrarsi, fare anche un po’ di festa e musica, ed entrare con i nostri amici a quattro zampe, naturalmente se educati e rispettando quelle norme igieniche di base che non si dovrebbero neppure ricordare con dei cartelli, perché ovvia per ogni persona di buon senso. Un parco con meno edificazioni possibili: dico sì ad un chiosco per le bibite o ad un capanno per sdraio pubbliche, assolutamente no ad edifici ad uso universitario che possono essere ubicati al di fuori delle mura del parco.

A titolo personale, sono per l’abbattimento completo dei muri perimetrali: per quanto riguarda la sicurezza, il Parco è già accessibile di lato, e la concezione dei parchi moderni è quella di lasciare il verde libero di espandersi, senza un limite preciso, in modo forse meno aderente alla realtà storica del nostro parco, ma più vicino all’intelligenza arborea che vive costruendo piuttosto ponti più che muri. Un parco che sfoci su via Turconi e sulle aree retrostanti, e che sia il più possibile libero e un po’ selvatico, con specie arboree che non necessitino troppa acqua e che siano il più possibile rispondenti ai requisiti della biodiversità, e che non richiedano l’uso di decespugliatori, tosaerba, soffiatori e prodotti chimici: è possibile, volendolo.

L’Alternativa, con i suoi rappresentanti provenienti dalla sinistra e dai Verdi, hanno sempre creduto e fortemente voluto questo Parco, e dunque sono chiaramente favorevoli a questo credito, e seguiremo il procedere con particolare attenzione.