Così non ci siamo, sorelle!

Ci aspettano tre anni sui banchi del consiglio comunale, a fronteggiare un Municipio composto da sette uomini. Uomini competenti, intelligenti, motivati, a volte persino simpatici, altre addirittura affascinanti. Nulla contro gli uomini: presi singolarmente, ho una grande stima e simpatia per diversi di loro. Ma un gruppo di uomini, lasciati soli per troppo tempo, ha qualcosa di inquietante: diventa un branco. Lo sa bene chi si occupa di politica migratoria: gli uomini accompagnati da donne, le coppie, tendono ad essere meno violenti e a delinquere meno dei gruppi di uomini soli. Un consesso politico è certamente un altro tipo di ambiente, e le dinamiche sono diverse: non si tratta di violenza manifesta, ma di una visione della società comunque differente. Intendiamoci: mi farebbe impressione anche il contrario, un Municipio composto da sette donne. Il fatto è che, come molte donne, non riesco a sentirmi rappresentata da un Municipio unicamente maschile.

Ma a Mendrisio da anni ormai viene confermata la regola secondo la quale le donne votano gli uomini piuttosto delle altre donne, e questo è un peccato, perché in ogni lista municipale erano presenti nomi validi di donne che si sarebbero messe a disposizione per il bene della propria Città, e neppure un partito (ad eccezione dei Verdi, che però non hanno ancora ottenuto un seggio in Municipio) ha dato loro questa opportunità. Una perdita per i partiti e per Mendrisio, che si conferma anche in questo una città vagamente medievale. Ma i tempi cambiano in fretta, e qualche accenno di modernità arriverà presto o tardi, mi auguro, nel già Magnifico Borgo, ora Grande Mendrisio. Ringrazio le elettrici e gli elettori che hanno dato fiducia alle candidate e ai candidati Verdi e che credono nella biodiversità e nella differenziazione del pensiero e dei generi.