Interrogazione – Mobilità transfrontaliera: quali prospettive per la ferrovia della Valmorea

Premessa

Lo scorso 5 aprile è entrato in vigore il nuovo orario del Trasporto pubblico, che è subito stato definito dai media “una rivoluzione”[1] nell’ambito della mobilità.  Il Direttore del Dipartimento del Territorio (DT), l’Onorevole Claudio Zali, ha sottolineato come “ora occorre un cambio di mentalità” e che “da oggi non si può più dire che il Trasporto pubblico in Ticino non funziona”. Secondo Roberta Cattaneo Direttrice FFS per la Regione Sud, il nuovo orario porterebbe con sé un aumento dell’offerta, testimonianza di “una capillarità che andrà ad aiutare pure il turismo”. Ci si spinge, insomma, ad affermare che “il governo ha riposizionato il Trasporto pubblico nella sua scala dei compiti innalzandone la priorità”[2].

Ciò nonostante, l’intermodalità tra Trasporto pubblico e veicoli privati – ed in particolare lo sviluppo dei park&ride – non beneficerà di miglioramenti significativi (al contrario di quanto prospettato, ad esempio, nel Piano d’agglomerato di 3a generazione del Mendrisiotto, PAM3), poiché sembra non essere più un tema d’attualità, visti “i chiari limiti di spazio e l’opzione non può essere dilatata all’infinito” (Zali dixit).

Traffico e mobilità (soprattutto nel Mendrisiotto, fanalino di coda cantonale in questo frangente) sono tuttavia fortemente influenzati dal transito dei pendolari dalle vicine Province italiane a ridosso del confine in direzione delle aziende sparse sul nostro territorio. Come incentivare dunque i lavoratori frontalieri all’uso dei mezzi pubblici (oltre alla promozione del car sharing)? Come adeguare le soluzioni al problema della mobilità transfrontaliera alla riorganizzazione del Trasporto pubblico?

Pochi giorni prima della conferenza stampa del DT, in un articolo comparso sul Corriere del Ticino (cfr. https://www.cdt.ch/ticino/mendrisiotto/il-trenino-dei-pendolari-lancia-un-appello-al-ticino-CE3978703?_sid=5CyhTYEx), è balzata agli onori della cronaca l’idea di una riattivazione della linea ferroviaria transfrontaliera della Valmorea[3], che collega idealmente Mendrisio a Castellanza, entrando in Svizzera in zona Santa Margherita a Stabio.

Il “progetto di ripristino funzionale della ferrovia della Valmorea” era già stato presentato lo scorso anno (cfr. https://www.laregione.ch/cantone/mendrisiotto/1444256/valmorea-linea-lanza-ferrovia-stabio) e prevede la riattivazione della linea non solo quale trasporto turistico, ma anche come servizio per i pendolari delle Province di Varese e Como; un servizio alternativo e complementare all’uso dell’auto privata. In questo nuova concezione avveniristica della ferrovia, si prevede inoltre di sostituire l’elettrificazione dei mezzi impiegati con un innovativo treno ad idrogeno.

Intervistato dal CdT, il Sindaco di Cairate (Provincia di Varese) Paolo Mazzucchelli ha confermato che il progetto è sostenuto da tutti i Comuni della fascia di frontiera e dalla Regione Lombardia e che si è alla ricerca di un interlocutore da questa parte della “ramina”, concludendo con l’auspicio di poter organizzare un incontro (anche virtuale, visto la situazione contingente) con i partner svizzeri.

A margine delle notizie di cronaca, ricordiamo che nel Rapporto d’esame della Confederazione sul Programma d’agglomerato del Mendrisiotto di 3a generazione (PAM3) del 14 settembre 2018, l’Autorità federale faceva notare come:

“L’approccio transfrontaliero avrebbe tuttavia potuto essere più completo sotto vari punti di vista. In effetti, se l’analisi considera in maniera approfondita il contesto transfrontaliero, non è lo stesso per lo scenario auspicato e le strategie. Anche l’ente responsabile avrebbe dovuto includere le autorità della Lombardia: in un contesto territoriale di frontiera come quello del Mendrisiotto, ciò avrebbe permesso un’elaborazione coordinata del programma d’agglomerato con effetti anche al di là dei confini nazionali. Fra tutti gli agglomerati transfrontalieri, quello del Mendrisiotto è il solo a non integrare lo spazio transfrontaliero per quanto concerne l’organizzazione e il contenuto. La Confederazione si aspetta che la collaborazione fra l’ente responsabile dell’agglomerato e l’autorità della Lombardia venga fortemente rafforzata in prospettiva dell’elaborazione di un programma d’agglomerato di quarta generazione (p. 9).

Domande

Fatte queste premesse, chiediamo pertanto al Consiglio di Stato ticinese:

  • quali soluzioni alternative alla formazione di park&ride il CdS prevede di implementare per rendere più attrattiva la fruizione del Trasporto pubblico, non solo per gli utenti residenti, ma anche per quelli provenienti dalle Province della regione di frontiera?
  • il CdS intende dare seguito all’appello dei Comuni della fascia di frontiera e della Regione Lombardia e intavolare delle discussioni sul progetto di ripristino funzionale della ferrovia della Valmorea?
  • Ci sono già stati contatti con le autorità italiane? In caso affermativo, a che punto si trova il dossier?
  • Come valuta il CdS la possibilità di riattivare la tratta in questione? L’Esecutivo non ritiene la riattivazione della linea della Valmorea un utile tassello del mosaico che compone il trasporto pubblico transfrontaliero, nonché un ulteriore atout nell’offerta turistica regionale?
  • Il Cantone intende promuovere una tavola rotonda sul tema, coinvolgendo anche la Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio (CRTM), l’Ente regionale dello Sviluppo (ERS-MBC), l’Organizzazione turistica regionale (OTRMBC) ed i Comuni di Mendrisio e Stabio?
  • Quali altre strategie e progetti si intendono promuovere per migliorare la collaborazione transfrontaliera in materia di mobilità sostenibile, così come da esplicita richiesta della Confederazione?
  • Il CdS non ritiene che la riattivazione della ferrovia della Valmorea possa rafforzare il ruolo di snodo intermodale della stazione di Mendrisio, quale punto di transito e di collegamento con l’asse del Gottardo?

Vogliate gradire l’espressione della nostra alta stima.

Il Gruppo dei Verdi: Andrea Stephani, Claudia Crivelli Barella, Nicola Schönenberger, Marco Noi, Samantha Bourgoin, Cristina Gardenghi.

[1] Corriere del Ticino, 06.04.2020.

[2] LaRegione Ticino, 06.04.2021.

[3] Maggiori informazioni : https://www.ferrovieabbandonate.it/linea_dismessa.php?id=85.