Interrogazione: pannolini lavabili

Stimato Sindaco, Signora e Signori Municipali,

il nostro Comune, introducendo la tassa sul sacco, ha messo in pratica il principio di ”Chi inquina, paga”. Questa massima, pur avendo il pregio di rendere i privati attenti alla quantità di rifiuti prodotti, non tiene conto della responsabilità che i produttori hanno nei confronti dei beni di consumo messi in vendita. Come poter limitare, per esempio, il consumo di plastica quando nei supermercati si trovano in prevalenza prodotti eccessivamente imballati?

Ecco che il compito della politica diventa necessario per rendere attenti tutti gli attori economici (consumatori e produttori) ai risvolti ecologici delle nostre attività commerciali quotidiane.

Sono numerosi i beni di prima necessità che si trovano nelle nostre case e che, malgrado la loro onnipresenza, non sono ancora riciclabili o riutilizzabili.

Un esempio fra tanti è quello dei pannolini usa e getta. Composti da polipropilene (PP) e polietilene (PE), i pannolini sono considerati rifiuti solidi urbani, ovvero rifiuti da gettare nella pattumiera.

Si stima che, dalla nascita del figlio ai suoi 36 mesi di età, una famiglia consumi 5 pannolini al giorno, ossia 5400 pannolini per un totale di 1 tonnellata circa di rifiuti non riciclabili.

Eppure, una soluzione alternativa all’usa e getta c’è, ed è quella dei pannolini lavabili. Nella vicina Italia sono numerosi i Comuni che incentivano l’utilizzo di questi pannolini perché rispettosi dell’ambiente, più sani per la pelle dei giovanissimi, economici per le famiglie nonché per i Municipi che vedono ridursi i costi legati allo smaltimento dei rifiuti e quelli legati al riciclaggio dei rifiuti. I pannolini lavabili infatti, non finiscono nemmeno nel circolo del riciclaggio: essendo perfettamente lavabili e riutilizzabili restano all’interno dell’economia domestica.

Gli incentivi stanziati dai virtuosi Comuni italiani sono di diverso tipo: distribuzione di kit omaggio, contributi all’acquisto di pannolini lavabili, introduzione di pannolini nei nidi comunali, oppure sostegno ai genitori che li utilizzano riducendo loro la tassa sullo smaltimento dei rifiuti.

La signora Coralie Petersen di Massagno, da anni aiuta le famiglie a passare dai pannolini usa e getta a quelli lavabili a causa del loro evidente riscontro positivo sull’ambiente e sulla salute dei giovanissimi.

Avvalendoci delle facoltà concesse dalla LOC (art. 66) e dal Regolamento comunale (art. 36), con la presente inoltriamo la seguente

INTERROGAZIONE

Data la premessa, il lodevole Municipio vede nell’incentivo all’utilizzo dei pannolini:

  • una maniera per proteggere l’ambiente, nonché un’occasione per risparmiare sullo smaltimento e sul riciclaggio dei rifiuti?
  • un modo per distinguersi tra i comuni ticinesi per il suo impegno nei confronti dell’ambiente?
  • un esempio virtuoso che altri comuni seguiranno?
  • una maniera coraggiosa di agire  promuovendo, tra i suoi cittadini, gesti quotidiani rispettosi dell’ambiente?

Nell’attesa di una vostra cortese risposta, porgiamo i sensi della nostra stima.

Claudia Crivelli Barella, Grazia Bianchi, Daniela Carrara,  Franςoise Gehring Amato, Andrea Stephani