Preventivi 2023 Mendrisio

Il mio intervento durante il Consiglio comunale del 16 gennaio 2023 in merito ai preventivi 2023.

Consentimi di partire da un pensiero che vola alto sulle finanze comunali prima di scendere ai calcoli “da farmacista” degli emendamenti: “L’intero modello economico deve essere ripensato, in modo più equo e sostenibile dopo la pandemia”, dice Thomas Piketty parlando del suo libro “Capitale e ideologia”. Le disuguaglianze, spiega nelle oltre milleduecento pagine del suo lavoro, sono relazioni. Relazioni di potere ideologico-politico tra diversi gruppi. La copertura ideologica assicura ai pochi una possibilità di governance e azzera le possibilità di governo per i molti. Insomma, la democrazia è messa sotto scacco non tanto dai populismi e dalle democrazie illiberali, che sono sintomi, ma dalla patologia che la segna: aver tradito un sogno di uguaglianza e parità non meramente formali. Il punto importante è che queste relazioni di potere non sono solo materiali: sono anche e soprattutto intellettuali. In altre parole, le idee e le ideologie contano nella storia e ci permettono di immaginare e strutturare costantemente nuovi mondi e società diverse». Da qui lo stallo attuale, ma anche la possibilità (molto remota, va detto) di uscirne. Per questo, è molto difficile prendere in considerazione soluzioni ad altre grandi sfide, a partire dalle sfide climatiche e migratorie, se non mettiamo mano al problema cruciale: «bisogna ridurre le disuguaglianze e costruire una società più equa».

Il prospettato aumento del 2% del moltiplicatore d’imposta a Mendrisio ha suscitato reazioni di allarmismo e malumore, e siamo convinti che vada sciolto questa sera, ripensando ad anni nei quali aumenti maggiori sono stati votati senza batter ciglio. La decisione di aumentare il moltiplicatore non è mai presa a cuor leggero, come diceva anche Carlo Croci, quando nel 2014 l’aumento è stato di 5 punti e contemporaneamente si era dato avvio al prelevamento del dividendo delle AIM. Un aumento del moltiplicatore può comportare qualche sacrificio, ma un aumento di 2 punti è più che altro simbolico e non incide in modo importante sulle finanze delle cittadine e dei cittadini. A livello cantonale, e a Mendrisio le cose non sono molto diverse, il 26% dei contribuenti è esente da imposte: si tratta di famiglie e persone con un reddito basso, che non raggiungono il minimo imponibile. Sui redditi medio/bassi l’aumento proposto a Mendrisio significa 20 franchi all’anno in più per chi paga 1’000 fr di imposte cantonali.  Un sacrificio tutto sommato sopportabile, ci pare, che permetterebbe al Comune di continuare a funzionare e soddisfare i bisogni della popolazione. Perché questo è ciò che ci sta a cuore: che la Città continui ad investire sui servizi alla popolazione, in modo da essere accogliente e attrattiva per le famiglie e per le persone di ogni età.

Sarebbero invece le famiglie che fanno più fatica ad arrivare a fine mese a essere maggiormente penalizzate da un’eventuale infelice riduzione di servizi e prestazioni, in un momento dove sono in aumento le persone in difficoltà anche nel nostro Comune, e dove i giovani in particolare risentono della situazione storica che stiamo vivendo.

Non possiamo permetterci di risparmiare a scapito di aiuti ad anziani e fasce sfavorite, del sostegno a società sportive e di attività culturali, dei mezzi per la cura del territorio e più in generale di servizi, ai quali nessuno vuole rinunciare, anzi, se ne chiedono sempre di nuovi anche attraverso mozioni e interrogazioni da parte di questo nostro Consiglio comunale.

L’aumento della spesa è causato in modo importante, oltre che dalle conseguenze a cascata della situazione geopolitica, da un nuovo e sensibile aumento dei costi per la presa a carico delle persone anziane.

La stima al ribasso (di 1,3 milioni) del gettito persone giuridiche tiene conto degli sgravi previsti dalla seconda fase della riforma fiscale delle imprese, riforma sostenuta anche da chi ora si oppone all’aumento del moltiplicatore.

Certo, in ottica elettorale opporsi all’innalzamento del moltiplicatore è forse pagante, ma non del tutto intellettualmente onesto.

In quanto ai conti da farmacista, o piuttosto direi da pizzicagnolo, degli emendamenti, mi chiedo se il gruppo del centro e la lega parlino con i propri municipali, e se questo lavoro non andasse svolto a monte del lavoro sul preventivo, non certo a cose fatte, come compitino da mostrare all’esterno per fare a gara a chi è più bravo a risparmiare, senza una visione realistica e di grande respiro. In un momento ambientalmente drammatico come quello attuale, proporre dei tagli su questioni ambientali è inammissibile, per non parlare dei costi sociali che questi tagli comporterebbero, e dell’impoverimento culturale che è alla base di ogni regime dittatoriale.

Non si può risparmiare su ambiente, socialità e cultura! E sono certa che bisogna dare fiducia, una fiducia ragionata e attenta, al Municipio e al personale tutto del Comune. Per questo ci opponiamo per principio a tutti gli emendamenti proposti, salvo quello sulla pista del ghiaccio su cui da tempo ci interroghiamo sull’impatto ecologico.

Con queste considerazioni, porto l’adesione del gruppo L’Alternativa ai conti preventivi così come presentati.