Interrogazione – Stato di diritto all’Ex Macello?

La questione dello sgombero degli spazi occupati dagli autogestiti e la loro susseguente demolizione avvenuta nella notte tra sabato 29 maggio e domenica 30 maggio 2021 ha destato grandi discussioni e perplessità sulle modalità con le quali queste sono state effettuate. Tale questione non ha solo una rilevanza per il clamore mediatico sollevato e per l’impatto che questo avrà sulla possibilità di trovare delle soluzioni sufficientemente concordate per il futuro dell’autogestione, ma ha una rilevanza anche per la legalità con le quali le Autorità eseguono determinate procedure.

Dalle informazioni avute tramite stampa da membri dell’esecutivo di Lugano, lo sgombero e la demolizione degli spazi dell’Ex-Macello sembrano essere stati condotti ed eseguiti sotto la conduzione della Polizia cantonale, coadiuvata dalla polizia cantonale vodese e dalla polizia comunale di Lugano.

Molti aspetti rimangono tuttavia ancora poco chiari e chiediamo pertanto al Consiglio di Stato quanto segue:

  1. Il Direttore del DI rispettivamente il Consiglio di Stato erano a conoscenza delle intenzioni della polizia cantonale di effettuare lo sgombero e la demolizione degli spazi dell’Ex macello? Se sì, in che data e ora ne sono venuti a conoscenza?
  2. Quali erano precisamente le regole d’ingaggio della Polizia cantonale per lo sgombero e la demolizione degli spazi dell’Ex Macello? Quali attori hanno partecipato a definire tali regole e le responsabilità decisionali?
  3. Corrisponde al vero che lo scenario “demolizione” è stato pensato in autonomia dalla Polizia cantonale e proposto all’esecutivo di Lugano solamente la notte tra il 29 e il 30 maggio 2021? Da chi e a che ora tale scenario è stato sottoposto al Municipio di Lugano per chiederne il nulla osta? A che ora e da chi il Consiglio di Stato e il Direttore del DI sono stati informati di questo scenario?
  4. Quale impresa ha effettuato i lavori? Da chi e quando è stata contattata l’impresa con la richiesta di effettuare i lavori?
  5. Secondo quali norme di legge ha agito la Polizia cantonale nell’esecuzione dello sgombero/sfratto del CSOA dagli spazi dell’Ex Macello? La procedura adottata è ritenuta giuridicamente corretta dal CdS?
  6. Secondo quali norme di legge ha agito la Polizia cantonale nell’esecuzione della demolizione? Il Consiglio di Stato ritiene giuridicamente corretta la procedura adottata, sia dal punto di vista delle norme della Legge edilizia sia dal punto di vista della Legge sulle commesse pubbliche?
  7. Il Consiglio di Stato sa se sono stati fatti degli accertamenti per verificare la presenza di amianto o altre sostanze tossiche nello stabile demolito? Quali misure sono state adottate dai servizi specializzati del cantone Ticino per salvaguardare dal rischio amianto gli agenti di polizia, il personale addetto alla demolizione e al trasporto di macerie, gli abitanti del quartiere, i numerosi curiosi sempre presenti davanti alle macerie? Il Consiglio di Stato può garantire l’assenza attuale di pericolo per la popolazione proveniente dalle macerie non ancora smaltite? Nel caso si rendesse conto che vi sia un potenziale pericolo per la popolazione, intende fare qualcosa?
  8. La Sezione degli enti locali intende avviare una procedura amministrativa per verificare il motivo per cui il Municipio di Lugano non ha eseguito la procedura di sfratto presso la Pretura, non ha applicato la legge sulle commesse pubbliche, non ha presentato la licenza edilizia né il piano di smaltimento e deposito delle macerie, né ha osservato le regole per il rilevamento ed ev. lo smaltimento di sostanze tossiche, amianto in particolare?

Ringraziando per le risposte, porgiamo cordiali saluti

I Verdi del Ticino

Marco Noi, Claudia Crivelli Barella, Cristina Gardenghi, Samantha Bourgoin, Andrea Stephani, Nicola Schönenberger