Di mense scolastiche e di libertà delle donne

Leggo lettere favorevoli alle mense scolastiche, e vorrei avvisare le mie sorelle sul rischio di giocarci un brutto tiro da sole…La società è cambiata molto negli ultimi vent’anni: vero. Molte donne lavorano per necessità finanziaria: portare il proprio contributo nel mondo anche attraverso l’attività lavorativa è un dovere, e le donne apportano un contributo fondamentale al benessere della società. Ci sono aspetti del vivere che sono mutati in fretta, e aspetti profondi che restano invariati nei secoli. Uno di questi è il fatto che un bambino ha bisogno di un nucleo famigliare per crescere sereno, e che tornare a casa per spezzare la giornata e poter trovare il conforto di un piatto caldo e della carezza di una persona familiare, e un po’ di pace, cambia la qualità di vita in modo fondamentale…Senza demonizzare le madri e i padri che non possono tornare a casa, ma puntando il dito contro il mondo del lavoro che non permette di vivere con dei ritmi umani. La politica ha il dovere di adattarsi al mondo del lavoro, ma anche di indirizzare la vita delle persone verso canali che portino a degli esiti sostenibili anche sul lungo periodo.

Chi vive a stretto contatto con i ragazzi nota un aumento di aggressività: è questo il risultato del nostro vivere? I nostri ragazzi, che hanno avuto tutto materialmente (oggetti, attività extrascolastiche) sono così fragili psicologicamente? Si semina ciò ce si raccoglie…provate a mangiare fuori casa per un’intera settimana, in un ambiente affollato, e poi fate l’esercizio opposto, pasteggiando attorno ad un tavolo con persone care, e magari sdraiandovi una mezzora a leggere sul divano (o a giocare nella cameretta) ed è facile notare le differenze nella struttura profonda della mente. Moltiplicate per mesi, e fate le vostre considerazioni. Gli anni dell’infanzia costituiscono anni di formazione fondamentali, non solo per il bambino, ma anche per i genitori: perderli in una sarabanda di attività è un insulto al ciclo della vita. Poter scegliere di stare a casa durante i pasti con i propri figli dovrebbe costituire un obiettivo di lotta per noi donne (anche con un aiuto concreto per chi compie questa scelta): la libertà non significa trasformarsi in schiave, ma in padrone del nostro tempo. Piuttosto, se per dei periodi legati a  particolari esigenze non è possibile tornare a casa per pranzo, una famiglia diurna è un luogo più sereno di un’affollata mensa per costruire il bene dei nostri figli.